L’ultimo indizio (Fazi Editore, 2008)
Date, fatti, parole, e soprattutto nomi. Ogni cosa raccontata in questo libro è realmente accaduta. Il compianto capo della Polizia Antonio Manganelli, Gilberto Caldarozzi e altri colleghi, me compreso, sono i protagonisti di questo “diario dalla trincea” nell’anno cruciale della guerra tra lo Stato e Cosa Nostra, il 1992. I cadaveri di Falcone e Borsellino pesavano ancora freschi sulla coscienza collettiva del paese, quando mi trovai catapultato nell’indagine che portò alla cattura del numero due di Cosa Nostra, Giuseppe “Piddu” Madonia, intercettato durante una sua breve trasferta in Veneto. Così, mentre l’indagine prosegue, la mia vita privata va a rotoli: c’è da pedinare, stare svegli, sudare freddo e avere paura, e tutto fino all’arresto del boss: un obiettivo sospirato che segnò l’inizio di una nuova speranza per il paese.